Carne coltivata in laboratorio, una vera rivoluzione alimentare

carne coltivata plant-based

20 Settembre 2023

Con la presentazione di un recente disegno di legge in Consiglio dei Ministri, il dibattito sulla carne coltivata, spesso descritta erroneamente come “carne sintetica”, ha di nuovo attirato l’attenzione del pubblico. Ma cosa si intende per carne coltivata, e quali sono i suoi limiti e le potenzialità?

Carne coltivata o “sintetica”: cos’è?

La carne coltivata proviene da cellule animali reali, ottenute attraverso una biopsia, che vengono appunto fatte crescere su un terreno nutriente, dove si sviluppano diventando vere cellule muscolari. Al centro di questa ricerca ci sono i bioreattori, già impiegati nella produzione di alimenti come birra e yogurt, che forniscono un ambiente controllato per la crescita delle cellule. È importante sottolineare che il processo di crescita e moltiplicazione di queste cellule è naturale, e ricalca quello che avverrebbe in un organismo vivente.

L’Unione Europea classifica la carne coltivata come un novel food, sottoponendola a rigidi controlli. Tuttavia, la carne coltivata non ha ancora fatto il suo ingresso nel mercato europeo. Una decisione finale da parte dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) determinerà il suo futuro nella UE, ma il disegno di legge proposto potrebbe limitare la sua produzione e vendita sul territorio italiano.

L’impatto ambientale della produzione di carne: qual è il ruolo di quella coltivata in laboratorio (e perché l’Italia la rifiuta)

L’industria della carne è una delle principali responsabili dell’impatto ambientale globale. L’allevamento intensivo, infatti, porta con sé problemi di natura etica e di salute, come le emissioni, l’uso eccessivo di risorse e la diffusione di zoonosi.

In questo scenario, la carne coltivata presenta diversi vantaggi che includono la potenziale riduzione del rischio di malattie di origine animale e l’eliminazione del bisogno di antibiotici. Nonostante questo, però, lo scorso luglio il Senato ha vietato la produzione importazione di carne coltivata nel nostro Paese. Dopo lo stop al consumo degli insetti, il governo ha deciso di bloccare un’altra importante innovazione sulla base di motivazioni ideologiche, lasciando indietro l’Italia rispetto sia all’Europa che al resto del mondo.

Uno stop che però configura solo un rallentamento se si ascoltano le parole del Direttore scientifico dell’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare, Wolfgang Gelbman, secondo il quale la carne sintetica “entrerà prima o poi nel mercato alimentare dell’Unione Europea”.

È ormai chiaro ai più che di fronte alle sfide climatiche e ambientali, l’attuale modello di produzione di carne non è più sostenibile: l’alternativa coltivata in laboratorio potrebbe offrire una soluzione concreta e percorribile che, negli anni a venire, può essere adottata su larga scala.