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di Atlante
Menù plant-based: come la ristorazione può guidare la transizione verso un futuro sostenibile

13 Giugno 2025
In Atlante seguiamo con attenzione le evoluzioni globali che mettono l’alimentazione al centro delle strategie climatiche. Il tema dei menù plant-based nella ristorazione pubblica — dalle scuole agli ospedali — si sta affermando come leva concreta per costruire sistemi alimentari più sani e sostenibili.
In un’epoca in cui la crisi climatica impone scelte sempre più consapevoli a ogni livello della società, le istituzioni pubbliche si trovano di fronte a una responsabilità: promuovere sistemi alimentari sostenibili, accessibili e sani. Scuole e ospedali, in particolare, rappresentano luoghi chiave in cui il cambiamento può radicarsi con effetti dirompenti sul lungo termine, non solo per la salute individuale ma anche per quella del pianeta.
È con questo obiettivo che la Plant-Based School Food Coalition, insieme a una rete di organizzazioni non governative, ha presentato un intervento formale alla Convenzione delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico (UNFCCC). L’iniziativa, parte della cosiddetta “Submission to the UNFCCC”, intende inserire il tema dei pasti vegetali e sostenibili all’interno delle politiche climatiche globali, chiedendo espressamente il riconoscimento del ruolo trasformativo della ristorazione pubblica.
Un sistema alimentare da ripensare
Il sistema alimentare globale è oggi riconosciuto come una delle principali cause del cambiamento climatico. Secondo le stime più aggiornate, contribuisce a circa un terzo delle emissioni di gas serra a livello mondiale. La produzione, la trasformazione, il trasporto e il consumo di cibo generano impatti significativi sull’ambiente, spesso a scapito delle comunità più vulnerabili.
La Plant-Based School Food Coalition evidenzia come modificare l’approccio alla ristorazione pubblica, adottando pasti a base vegetale e stagionali, sia una leva potente per ridurre l’impatto ambientale e favorire sistemi alimentari più equi.
Un’opportunità educativa e sanitaria
Introdurre pasti sostenibili nelle mense scolastiche e ospedaliere non è una semplice questione ecologica: è un’azione educativa e di salute pubblica. Le scuole, ad esempio, sono gli ambienti ideali per trasmettere valori e abitudini alimentari corrette fin dall’infanzia. Offrire regolarmente pasti a base vegetale contribuisce a normalizzare queste scelte alimentari, stimolando una cultura del cibo più consapevole.
Allo stesso tempo, gli ospedali possono svolgere un ruolo centrale nel promuovere la prevenzione e la cura attraverso la dieta. Numerosi studi dimostrano i benefici di un’alimentazione vegetale nella gestione di patologie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità. Introdurre pasti vegetali negli ambienti sanitari è una scelta concreta che rafforza il ruolo del food service nella promozione della salute pubblica.
L’appello all’UNFCCC
Nel documento inviato all’UNFCCC, i firmatari – tra cui Compassion in World Farming, Feedback, Four Paws, Youth Climate Save, ProVeg International, e Plant Based Treaty – sottolineano l’urgenza di includere i pasti pubblici sostenibili nelle strategie climatiche. Le loro richieste si articolano su tre livelli:
- riconoscimento del valore trasformativo dei pasti sostenibili in ambito pubblico.
- Inclusione esplicita di questa tematica nei documenti ufficiali dell’UNFCCC e nelle future conferenze (COP).
- Adozione da parte degli Stati membri di politiche chiare per promuovere pasti a base vegetale nei sistemi educativi e sanitari.
L’obiettivo finale è creare un modello replicabile a livello globale, in grado di incidere positivamente sulla salute delle persone e del pianeta.
Un esempio concreto: le scuole di Los Angeles
Tra le esperienze virtuose già in atto, spicca il caso del Los Angeles Unified School District, il secondo distretto scolastico più grande degli Stati Uniti. L’amministrazione ha avviato una transizione significativa verso un menù più sostenibile, riducendo la quantità di carne servita e introducendo regolarmente opzioni plant-based.
Queste iniziative, oltre a dimostrarsi fattibili dal punto di vista logistico ed economico, hanno incontrato un buon grado di accettazione da parte di studenti e famiglie, a conferma di un interesse crescente verso scelte alimentari più sane e responsabili, anche tra i più giovani.
La coalizione di enti che ha sottoscritto l’appello rappresenta una rete globale impegnata nella promozione di diete sostenibili e nel cambiamento sistemico delle politiche alimentari. La loro azione congiunta mira a spostare il dibattito climatico su un piano più integrato, dove le scelte alimentari quotidiane siano considerate strumenti di attivazione e trasformazione.
Continua a crescere in Italia la domanda per menù plant-based nei consumi fuori casa
Anche in Italia cresce l’interesse verso opzioni plant-based nel canale food service, con un’offerta in evoluzione che riflette nuovi comportamenti di consumo: un gestore su quattro ha riscontrato grande attenzione da parte dei consumatori per i prodotti plant-based e un ristoratore su tre si dichiara intenzionato a inserire un burger vegetale nel proprio assortimento (Fonte: TradeLab, 2024). Questa scelta non solo soddisfa i gusti dei consumatori più esigenti, ma rappresenta anche un modo per diversificare il menù, attrarre nuovi clienti e posizionarsi come innovatori in un mercato altamente competitivo. Per cogliere questa transizione nei consumi, che dallo scaffale si sta riflettendo nel settore della ristorazione, in Atlante investiamo da anni nello sviluppo di un’offerta plant-based pensata per i professionisti della ristorazione. Il nostro assortimento è selezionato per rispondere in modo flessibile ed efficace alle esigenze di un settore in rapida trasformazione.