Il mercato della feta in Italia continua a crescere con valori record

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4 Settembre 2023

Atlante, specialista della Grecia, cavalca l’onda del successo del formaggio greco più amato dai consumatori italiani e registra tassi di crescita da capogiro.

Negli ultimi anni i formaggi greci hanno conquistato i palati dei consumatori italiani grazie al loro sapore distintivo e alla loro versatilità in cucina, superando talvolta i consumi dei formaggi italiani più tradizionali.

Il mercato della feta in Italia oggi ha un valore di 79 milioni di euro, con un tasso di crescita del +23% a valore e del +0,2% a volume rispetto all’anno precedente. (Dati Nielsen: AT Giugno 2023)

Atlante fornisce molte Private Label ma è anche presente sul mercato con due suoi brand, Pavlakis e Kionas, che stanno registrando aumenti significativi sia a valore (+118%) che a volume (+83%).

Giovanna Chiarini, direttore acquisiti food di Atlante, è stata intervistata dal Il Sole 24 Ore in quanto l’expertise di Atlante nei prodotti greci e la qualità dei suoi prodotti è ormai riconosciuta.

PANORAMA VENDITE PER 74 MILIONI

Italia patria di formaggi, ma la Feta fa il record

In Italia produciamo oltre 250 formaggi, eppure quello che più brilla per crescita lo importiamo dalla Grecia: è la Feta, che, grazie alla crescita costante degli ultimi anni, si è ormai guadagnata uno spazio significativo sulla tavola degli italiani. Le vendite nella distribuzione moderna sfiorano le 6mila tonnellate per un controvalore di 74 milioni di euro e continuano a crescere, mentre la maggior parte degli altri formaggi freschi perdono volumi (fonte NielsenIQ).
Oltretutto la feta è uno dei formaggi freschi più costosi (12,66 euro/kg di media), superato solo da mascarpone e caprini.

Oggi nella grande distribuzione si vendono quantità di Feta tre volte superiori a quelle dei tradizionali caprini o della trendy stracciatella, mentre l’incasso è superiore a quello realizzato da robiole e fiocchi di latte. Mica male per un formaggio che, fino a pochi anni fa, era poco noto in Italia o tutt’al più considerato un souvenir delle vacanze in Grecia.

«<La provenienza da un Paese che è un’amata e frequentata meta turistica ha rappresentato un punto di forza per l’affermazione della Feta, il cui vissuto è di un formaggio tradizionale e genuino- spiega Giovanna Chiarini, direttore acquisti food di Atlante, azienda specializzata nei prodotti greci, che fornisce Feta a molte private label e la vende con il suo brand Kionas -. A suo favore hanno giocato poi anche la ricerca di prodotti di qualità e dai sapori più connotati e il boom dell’high protein, che ne sta trainando i consumi a livello mondiale»>.

Uno studio di Allied Market Research stima che il mercato globale della Feta valga 10,5 miliardi di dollari e che possa arrivare a 15,6 miliardi di dollari entro il 2028. Ma, analogamente a quanto accade nello yogurt greco, a dominare sono i prodotti “greek style” realizzati in diversi paesi dai colossi lattiero- caseari internazionali rispetto alla Feta Dop, ossia quella prodotta in Grecia con una miscela composta da almeno il 70% di latte di pecora e almeno il 30% di latte di capra. Ma di export vive il settore caseario greco, che nel 2022 ha venduto all’estero oltre il 65% delle 127mila tonnellate di feta prodotte nel paese per un controvalore record di 605 milioni di euro, il 56% in più rispetto al pre-Covid. Le esportazioni greche restano concentrate per il 70% in cinque Paesi, Germania in primis (fonte Ministero greco dello sviluppo rurale e dell’alimentazione) e l’Italia ne assorbe solo l’11% ma ne acquista sempre di più: nel 2022 ne ha importato 11.500 di tonnellate per circa 80 milioni di euro (rispettivamente +13,4% e +48,4% rispetto al 2021, fonte Istat).

Ma come si inserisce la feta nella cucina degli italiani? Non solo come protagonista della ben nota insalata greca, ma sempre più spesso come ingrediente di ricette più elaborate, come i fagottini di pasta fillo o la pasta al forno, che sono da mesi tra i trending topic dei social. La versatilità gastronomica di questo formaggio e la sua particolarità di non filare in cottura rappresentano due plus interessanti per sostenere la crescita del mercato e lo sviluppo del segmento della “baked feta”.

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