Ddl su carne sintetica e meat sounding: i produttori plant-based uniti in una tavola rotonda

I produttori plant based uniti per il meat sounding

7 Dicembre 2023

Oggetto: Legge sul c.d. meat sounding

Atlante S.r.l. insieme ad altre realtà aziendali quali Io VEG – Consorzio Etico S.r.l, Vis Industrie Alimentari S.p.A, Joy Food S.r.l, Vivera B.V., stiamo seguendo con attenzione e preoccupazione gli sviluppi del disegno di legge recante “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”, promulgato lo scorso 1° dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Quello che concerne le nostre aziende è soprattutto la parte dedicata al “meat sounding”, non essendoci tra noi alcun produttore di “carne cellulare”.

Sono, infatti, diverse le perplessità che questa legge solleva, con riferimento sia alla compatibilità con il sistema europeo (come avvenuto anche in Francia, dove il Consiglio di Stato ha rimesso la questione alla Corte di Giustizia UE), sia alla disparità di trattamento di operatori economici appartenenti a diversi Paesi.

Non dimentichiamo come queste proteine vegetali abbiano un impatto climatico molto minore a quelle della carne, come dimostrato più volte anche in questo COP 28. Difatti la loro produzione comporta diversi benefici in temini di sostenibilità ambientale rispetto ai prodotti di origine animale: una forte riduzione delle emissioni di gas serra, minore utilizzo del suolo e un notevole risparmio d’acqua. Inoltre, la qualità e il gusto dei prodotti plant-based continuano a migliorare. Parliamo infatti di alimenti molto apprezzati dal consumatore, venduti in scaffali diversi da quelli della carne e che riportano diciture molto chiare (come “prodotto vegetariano” o “vegano”), non portando dunque a possibile errore alcuno.

È noto che la promulgazione della legge è avvenuta solo dopo che il Governo ha dissipato i dubbi di procedura avanzati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (https://www.quirinale.it/elementi/103490) e soprattutto solo a seguito dell’esplicito impegno a conformarsi alle direttive della Commissione Europea.

I consumatori, già da molto tempo, comprendono che le parole come burger o polpette possono essere utilizzate per descrivere la forma e l’uso del prodotto, che può essere quindi a base di carne o a base vegetale. L’eliminazione di questi termini, perfettamente associati da milioni di italiani anche ad alimenti vegetali, comporterebbe la necessità di “inventare di sana pianta” nuove e fantasiose denominazioni. Ciò potrebbe realmente ottenere l’effetto di confondere i consumatori.

La tutela del patrimonio zootecnico, inoltre, non dovrebbe attuarsi a danno del comparto produttivo di alimenti plant-based. L’alternativa alla carne garantisce investimenti e posti di lavoro a un numero sempre crescente di persone, mentre l’attuazione di questa legge potrebbe provocare danni devastanti alle aziende coinvolte e, in ultima analisi, anche ai consumatori, che per diverse ragioni, apprezzano la possibilità di poter integrare la loro dieta con prodotti interamente vegetali.

Inoltre, le sanzioni sembrano sproporzionate, con multe che potrebbero arrivare a 150.000 euro. Non si comprende oltretutto se la confisca dei prodotti, il divieto di accesso a contributi, finanziamenti ecc., nonché la chiusura dello stabilimento fino a 3 anni siano sanzioni accessorie oppure se invece si applichino a prescindere dalla gravità del caso.
Sanzioni queste che, come dice la Corte di Giustizia, quando perseguono una finalità repressiva e presentano un elevato grado di severità costituiscono sanzioni penali.

È per questo motivo che, in vista delle osservazioni della Commissione Europea e anche del decreto del Ministero dell’Agricoltura che elencherà specificamente le denominazioni vietate, Atlante ha organizzato una tavola rotonda con altre realtà imprenditoriali che hanno a cuore la tutela del settore, la possibilità di continuare ad evolverlo con proposte sempre più apprezzate e sempre più rispettose della salvaguardia dell’ambiente e della salute; una tavola rotonda per unire le forze ed intraprendere tutte le opportune iniziative atte ad aumentare la consapevolezza che in un contesto di urgenza ecologica il nostro Paese sta rischiando di compiere una scelta controproducente.

06/12/2023